Quattro romanzi per un’Estate in giallo

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Qualcuno ha detto giallo? Statisticamente i libri “gialli” sono i più letti sotto l’ombrellone, scorrono veloci, si trovano in edizione economica, hanno numero di pagine contenuto e non pesano nella borsa già carica da portare in spiaggia.

Il giallo è un genere di narrativa amatissimo in tutto il mondo. Tradizionalmente è diviso in sottogeneri, quali poliziesco, spionaggio, giudiziario, noir, hard boiled, thriller, con i confini mai ben definiti, soprattutto quando si mescola e sovrappone ad altri generi letterari quali ad esempio storico o fantascienza.

In Francia il genere è definito come roman policier, i tedeschi dicono Kriminalroman, gli anglosassoni vi si riferiscono come mystery story o detective story, solo noi italiani diciamo “giallo” per indicare il romanzo poliziesco. La dicitura “Giallo” vale solo in Italia perché l’ha inventata Arnoldo Mondadori nel 1929, quando pubblicò una collana di polizieschi denominata “Il Giallo Mondadori”, i cui libri avevano tutti la copertina gialla.

Oggi di giallo è rimasta solo la dicitura, ma qualunque sia il colore della copertina, dentro un romanzo di genere “giallo” si trovano obbligatoriamente questi tre ingredienti: una vicenda criminale, almeno un morto e qualcuno che indaga sull’omicidio.

Sono tantissimi gli scrittori di romanzi polizieschi, molti di loro hanno creato figure di detective e investigatori che si sono imposti a livello internazionale, parlo di Hercule Poirot e Miss Marple (Agatha Chistie), di Sherlock Holmes (Arthur Conan Doyle), del Commissario Maigret (Georges Simenon), di Nero Wolfe (Rex Stout) per arrivare ai nostri giorni con il Commissario Montalbano (Camilleri), il Commissario Ricciardi (De Giovanni) e via discorrendo.

I quattro romanzi gialli che vi propongo in questo articolo sono opere create da penne mirabili, che hanno saputo coniugare trama e stile in maniera straordinaria. Li ho scelti, inoltre, perché hanno saputo creare nella mia mente di lettrice atmosfere di attesa, scompiglio e ambiguità che sono ciò che chiedo a un romanzo giallo.

Scerbanenco – Venere privata

Ho scoperto Giorgio Scerbanenco (1911-1969) per caso, solo qualche mese fa. Mi sono imbattuta in “Venere privata” e ho scoperto che proprio con questo romanzo noir datato 1966 è arrivato il suo successo letterario. Il romanzo è strabello, ne sono rimasta folgorata, quindi non fate il mio stesso errore, correte a comprarlo e leggetelo subito. Scerbanenco utilizza uno stile di scrittura elegante e a dir poco cinematografica, insieme alla capacità di dire le cose con crudezza e brutalità, caratteristiche sconvolgenti per i suoi tempi, parliamo di quasi sessant’anni fa. E ancora, l’originalità della vicenda, in cui troviamo che la persona che indaga sul misfatto non è un detective, ma soltanto un giovane medico radiato dall’Ordine e condannato al carcere per aver praticato l’eutanasia a una vecchia signora, malata terminale (non è spoiler, siamo alle prime pagine) e poi c’è una stramba sociologa che vuole sperimentare la prostituzione per comprenderla al meglio. La modernità dei contenuti è strabiliante, lo stile incanta, la trama seduce fin dalla prima pagina, per cui rimarrete immobilizzati a leggere sotto l’ombrellone e vi scorderete pure di fare il bagno.

Friedrich Dürrenmatt – La promessa

Friedrich Dürrenmatt (1921-1990), è stato uno scrittore prolifico e raffinato. Due i temi centrali della sua produzione: il caso, che governa i destini umani, e il concetto di giustizia, che va oltre le carte processuali, entrambi ben sviluppati ne “La promessa”. Questo romanzo è più lento del precedente, ci vogliono un po’ di pagine per entrare nella vicenda, quindi bisogna avere un pochino di pazienza ma sarete ricompensati. Il caso d’indagine è un omicidio atroce, il rinvenimento nel bosco del corpo di una bambina, uccisa a colpi di rasoio. I sospetti cadono su un ambulante, per tutti il caso è chiuso, ma non per il commissario Matthäi che, tenendo fede a una promessa, insegue un’altra verità, per consegnare alla giustizia il vero colpevole. Un personaggio indimenticabile, dalla caparbietà proverbiale: contro ogni logica, farà della promessa la sua ragione di vita. Consigliatissimo.

Georges Simenon – In caso di disgrazia

Beh, qui signori andiamo dritti in zona “maestri del poliziesco”. Con Georges Simenon (1903-1989) non c’è possibilità di delusione, quindi buttatevi a capofitto su questo romanzo, che è tra i miei preferiti della vasta produzione dello scrittore belga. È un romanzo senza commissario Maigret e racconta di un celebre avvocato di Parigi che si invaghisce di una giovanissima prostituta, entrata nel suo studio per chiedere di essere difesa in un processo per tentata rapina. Un libro duro, uno schiaffo all’ipocrisia e al perbenismo, un romanzo-confessione struggente, passionale, erotico e mai volgare, con personaggi caratterizzati magistralmente. Il fascino del romanzo non è nella trama, piuttosto semplice, ma è tutto racchiuso nell’abilità di Simenon di insinuarsi nell’animo umano e condurre un’analisi psicologica spietata. Consigliatissimo.

Antonio Manzini – La costola di Adamo

Alleluia, finalmente uno scrittore vivente, e anche italiano. Tra i tanti e nella vasta produzione disponibile scelgo questo titolo di Manzini, perché l’ho letto da poco e mi è piaciuto molto, l’ho trovato originale e toccante nella trama. È il secondo romanzo che Manzini dedica al vicequestore Rocco Schiavone, e siccome io la serie TV non l’ho vista, me lo sono gustato sulla carta. La vicenda è raccontata bene, molto avvincente, così come lo svolgimento dell’indagine e il colpo di scena finale. Una donna viene trovata impiccata al lampadario della sua stanza da letto. Un caso in apparenza di facile soluzione, ma Rocco Schiavone non è poi così convinto che si tratti di suicidio. Una lettura scorrevole, in compagnia di un vicequestore carismatico e singolare, consigliatissimo per un momento di relax estivo.

Mi fermo qui, sperando di avervi dato qualche spunto per la scelta del romanzo da portare con voi in vacanza. Mi raccomando fatemi sapere, anche se li avete già letti. Vi aspetto nei commenti!

Buona lettura e alla prossima

Fabiola

Questo articolo lo trovate anche su:
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