Quando siete felici, fateci caso
Kurt Vonnegut (Indianapolis, 1922 – New York, 2007) è stato uno scrittore e saggista statunitense. Dopo le prime opere di genere fantascientifico, la sua produzione letteraria si è andata caratterizzando per una originale mescolanza di elementi fantastici, satira politica, sociale e di costume, humour nero ed espressione di valori umanisti.
(da wikipedia)
Ecco cosa disse, l’11 maggio 1996, ai suoi uditori, gli studenti americani della Butler University (Indianapolis):
“Mio zio Alex Vonnegut, un assicuratore che abitava al 5033 di North Pennsylvania Street, mi ha insegnato qualcosa di molto importante. Diceva che quando le cose stanno andando a gonfie vele bisogna rendersene conto. Parlava di occasioni molto semplici, non di grandi trionfi. Bere un bicchiere di limonata all’ombra di un albero, magari, o sentire il profumo di una panetteria, o andare a pesca, o sentire la musica che esce da una sala da concerti standosene fuori al buio, oppure, oserei dire, l’attimo dopo un bacio. Mi diceva che era importante, in quei momenti, dire ad alta voce “Cosa c’è di più bello di questo?” Zio Alex, che è sepolto a Crown Hill insieme a James Whitcomb Riley, mia sorella e i miei genitori, i miei nonni, i miei bisnonni e John Dilinger, pensava che fosse uno spreco terribile essere felici e non rendersene conto. E io la penso come lui.”