John Edward Williams: Butcher’s Crossing
Titolo originale: Butcher’s Crossing
Genere: Western, Wild
Data Prima pubblicazione 1960
Fazi Editore 2013 (359 p.)
La riscoperta dello statunitense John Williams (1922-1994) è considerato un caso editoriale internazionale. Fino a qualche anno fa era uno scrittore praticamente sconosciuto, ma nel corso del 2013 i suoi romanzi sono diventati bestseller in tutto il mondo. In Italia lo conosciamo grazie a Fazi Editore che sta ripubblicando tutti i suoi romanzi. Oggi vi presento la sua seconda opera, Butcher’s Crossing, libro che fa presagire una certa brutalità già dal titolo, che letteralmente significa “Incrocio del macellaio”.
E’ la storia di Will Andrews, ragazzo di famiglia benestante che abbandona gli studi di Harvard per arrivare a Butcher’s Crossing, un misero e sperduto paesino del Kansas. Will rifiuta il lavoro impiegatizio che gli viene offerto da McDonald, ricco commerciante di pelli di bisonte, perché è in cerca di un’esperienza forte che lo metta in contatto con la natura selvaggia e lo faccia sentire parte di essa.
Al saloon incontra Miller, che lo incita a imbarcarsi in una leggendaria battuta di caccia, conosce una valle nascosta, dove anni prima ha visto pascolare le ultime imponenti mandrie di bisonti, e probabilmente i bisonti sono ancora lì, e le pelli frutteranno un gruzzolo da capogiro. Will è infervorato dal racconto e decide di finanziare la spedizione con i soldi portati dietro da Boston. Si affida totalmente a Miller che organizza uomini e scorte per il viaggio. Sono in quattro a partire, c’è anche uno scuoiatore e un tuttofare addetto alle vettovaglie. Will è giovane e inesperto ma si fida ciecamente dei suoi compagni di avventura, strani tipi coriacei e taciturni, abituati a una vita grama.
Ammaliato dalla bellezza mistica dei panorami il ragazzo stringe i denti per la fatica soffrendo fame, sete e le lunghe ore di cavalcata, cui non è abituato. Non posso spoilerare di più, ma è chiaro che la spedizione non andrà secondo previsione e si trasformerà in una lotta per la sopravvivenza.
In questo romanzo la natura è magnifica, mentre cruento è lo sterminio della mandria, una violenza inaudita sugli animali selvaggi, che immagino nell‘800 fosse la normalità ma per i nostri tempi è al limite del sostenibile. Williams ci immerge completamente nel suo mondo, dove il rapporto tra essere umano e Natura diventa una maestosa rappresentazione, ci affascina con meravigliose descrizioni, orizzonti immensi, silenzi dilatati e dialoghi ridotti all’osso, tra gente che comunica più a grugniti che a parole.
Ho adorato questo romanzo anche per le sue molteplici chiavi di lettura: la violenza che abbrutisce, l’ingordigia umana senza limiti, la Natura che si ribella. Se vi piace il Western o il “genere Wild”, non perdete tempo, questo è il romanzo per voi.
Buona lettura e alla prossima!