SAUL BELLOW
La sparizione (Titolo originale: A Theft 1989)
Un romanzo breve, incentrato sulla sparizione di un anello con smeraldo.
La proprietaria del gioiello è Clara Velde, giornalista newyorkese in carriera, con tre figlie e altrettanti matrimoni, mentre il fautore del dono è Ithiel, suo ex fidanzato, anche lui poco fortunato poiché al quarto matrimonio fallito.
Con pochi rapidi tocchi Bellow tratteggia la protagonista del romanzo – finalmente una donna! – la sua forza di carattere, la sua determinazione e la sua energia che pare venire meno dopo la sparizione dell’anello, come se a esso fosse legato il potere del suo successo professionale e individuale.
Facciamo conoscenza di Clara attraverso le sue confidenze con l’amica Laura, le sedute dal suo analista e le conversazioni con Ithiel suo fidanzato storico. La loro relazione, mai troncata, continua sotto le spoglie di un’amicizia profonda e sincera, consumata tra lunghe telefonate (lei abita a NYC, lui a Washington) o brevi incontri quando le richieste di aiuto reciproco sono talmente consistenti da necessitare uno scambio verbale a quattr’occhi.
Terza figura del romanzo è Gina, la baby-sitter austriaca molto apprezzata da Clara, legata però a un tipo balordo.
Saul Bellow si dimostra ancora una volta acuto osservatore delle vicende umane, usa l’ironia tagliente (Clara dice di suo marito: Padre affettuoso finché le bambine non gli danno noia) e descrive i disordini della modernità e la gente nevrotica alla continua ricerca della felicità.
Ho amato molto la storia d’amore tra Clara e Ithil, bizzarra e nello stesso tempo intrisa di tenerezza, lui che la conosce a tal punto da indovinare ogni sua necessità e lei che non perde occasione per stuzzicarlo con affermazioni del tipo ‘dopo sette matrimoni falliti potremmo provarci, non credi?’ , perché convinta che si tratti dell’unico ‘uomo-uomo’ al mondo (che però si è fatta scappare).
È il tredicesimo romanzo che leggo di Bellow e ogni volta rimango meravigliata per la freschezza dei personaggi, per l’originalità delle storie e le trame quasi inconsistenti, su cui sa ricamare con grande abilità l’affresco della società moderna in preda a paranoie e grandi nevrosi. Consigliatissimo.