Massimo Cecchini: Il bambino

Massimo Cecchini: Il bambino

Neri Pozza Editore, 2022

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IL BAMBINO è il romanzo d’esordio del giornalista e scrittore Massimo Cecchini. Racconta di Anna e Pietro, giovani di famiglie benestanti, che attendono con trepidazione l’arrivo del primogenito, momento speciale per tutte le coppie.

Angelo nasce idrocefalo e destinato a un’infanzia eterna del corpo, con difficoltà di parola per lo più ridotta a gridi gutturali, frasi incomprensibili, risate sciocche. L’arrivo di un figlio come Angelo, per forza di cose sconvolge la vita di chi gli sta intorno.

“L’arrivo di Angelo cambiò l’esistenza di tutti coloro che lo circondavano. Fin dai primi mesi, gli handicap, i disturbi, le disfunzioni, le malattie episodiche, le patologie permanenti e tutto ciò che definiva il quadro clinico del Bambino rasero al suolo quasi tutti i progetti della nuova famiglia”.

Con una prosa fluida e cristallina, Cecchini erige su Pietro e Anna un monumento di tenacia e di accettazione, in grado di neutralizzare ogni tentativo di commiserazione, insensibilità e disagio di tutti quelli che preferiscono restare a lato o eclissarsi, piuttosto che alzare lo sguardo su Angelino.

Pietro e Anna, irriducibili guerrieri, sono impermeabili all’ipocrisia che avanza di pari passo con la crescita del proprio figlio, sono portatori di un amore benefico e provvidenziale che permette loro il disconoscimento della “diversità” del proprio figlio: Angelino è Angelino e basta, senza alcun aggettivo che lo qualifichi un diverso. Angelino è mille cose ma mai punizione, mai risentimento, mai rimpianto. E come si fa ad andare avanti ogni giorno e allo stesso modo per cinquant’anni?  Il trucco sta nel vivere i singoli momenti ed evitare la visione d’insieme.

“In realtà, la loro forza risiedeva nel non rendersi conto della situazione complessiva e del suo progredire verso l’assurdo. Era come se vivessero infiniti frammenti di tempo minuscoli, ripetibili e perciò prevedibili.”

 La forza che sostiene la coppia diventa inesauribile, ogni loro azione, ogni energia, ogni singolo attimo di tempo è spesa per il benessere del Bambino: la casa più grande e confortevole, il bagno-piscina per accoglierlo dopo le sue crisi, due tate filippine a disposizione h24 e perfino un autista privato, che lo scarrozzi di notte per Roma, esercizio in grado di lenire i suoi comportamenti autolesionisti, quale prendersi a pugni le tempie, pratica che ha portato Angelino alla cecità.

La potenza di questo romanzo sta nel nuovo tipo di amore sprigionato da Pietro a Anna, che scantona il sacrificio e l’abnegazione per diventare benessere contagioso: chi entra nel microcosmo familiare dei Bonaventura non vuole più uscirne.

“E il bello è che ridevano anche le due filippine, persino Nora che era così seria, quando invece dietro quella rappresentazione da commedia galleggiavano la fatica e il dramma di migliaia di notti senza sonno. Possibile che davvero non si rendessero conto di ciò che avevano vissuto? Della anormalità del loro mezzo secolo senza quiete?”

Sarà così anche per le sorelle Nora e Roselyn, le tate filippine che lo adorano, e perfino per Lorenzo, l’ultimo degli autisti ingaggiati.

E succede che la vicenda, narrata con abilità da Cecchini (tra l’altro una storia vera), capovolge le aspettative: ci s’immagina di dover affrontare una storia di privazioni e dolore, si scopre un mondo completamente diverso: pagine e pagine di coraggio e determinazione.

Alla prossima!

Fabiola

 

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