Vladimir Nabokov: Lolita

Vladimir Nabokov: Lolita

Adelphi Edizioni, 335 pp
Traduzione di Giulia Arborio Mella

Titolo originale: Лолита
Prima edizione originale: The Olympia Press, 1955
Prima edizione italiana: Mondadori Editore, 1959
Prima edizione russa: 1989

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Secondo le dichiarazioni dello stesso Nabokov, il primo palpito di Lolita risale al 1939 ed è un racconto intitolato “L’incantatore”, che racconta l’attrazione di un uomo maturo per una bambinetta. Di sicuro il caso di Sally Horner del 1948 offrì nuovi spunti allo scrittore russo: la ragazzina di 11 anni fu rapita all’uscita dalla sua scuola a Camden (New Jersey), dopo essere stata ingannata da Frank La Salle, un cinquantenne che si fece passare per agente FBI.

Lolita è un romanzo che si muove su un terreno limaccioso, racconta la passione perversa di un uomo maturo per una ragazzina dodicenne. La storia è raccontata in prima persona dal professore, ossessionato da Lolita, con la quale intreccia una relazione sessuale dopo esserne diventato il patrigno. Lolita è figlia di Charlotte Haze, la donna che ha affittato la camera al professore, vivono quindi tutti e tre nella stessa casa.

Nabokov si libera subito dalle sabbie mobili e ne esce con le mani pulite perché i fatti sono tutti accaduti e l’uomo è stato condannato. Il romanzo altro non è che un manoscritto-confessione scritto in carcere dal professore e dato alle stampe dopo la sua morte. Tra le pagine si avverte il disagio di un uomo che pur consapevole di provare un sentimento “anomalo”, non riesce a frenarlo.

Lolita è un romanzo dal respiro complesso, romantico, erotico, drammatico.
A mio giudizio la forza di questo romanzo può essere sintetizzata nei seguenti punti:
• Nonostante il tema scandalo non è affatto un romanzo scabroso, Nabokov gioca sulle atmosfere e sul non detto, le scene di sesso non sono mai esplicite;
• Nabokov dona a Lolita un corpo dalla spiccata sensualità (facendo sì che dimostra più anni della sua età anagrafica) e un’intelligenza diabolica, opportunistica e calcolatrice. Il professor Humbert Humbert crede di avere in mano il gioco ma il gioco si fa più grande di lui.
• Altro punto interessante: Nabokov è talmente bravo a intessere la storia che quasi porta il lettore dalla parte del criminale. Sappiamo che il professore è un pervertito e la ragazzina è immatura e facilmente adescabile, eppure…
• Il romanzo non si porta dietro nessuna morale ma ci fa senz’altro riflettere su questo spunto: qual è lo spartiacque fra un sentimento possibile e quello inaccettabile?

A causa della trama, il libro venne rifiutato da quattro case editrici statunitensi, a meno di pesanti tagli e censure che Nabokov si rifiutò sempre di operare. Il romanzo vide la luce in Europa, a Parigi nel 1955, pubblicato dalla Olympia Press, un’importante casa editrice di letteratura erotica. La prima edizione americana avvenne nel 1958 e scalò la classifica dei best seller più venduti: divenne il primo libro dopo “Via col vento” a vendere 100.000 copie nelle prime tre settimane di pubblicazione. In Italia arrivò nel 1959 grazie a Mondadori;

Dieci anni più tardi Nabokov stesso tradusse in russo il suo romanzo, per la paura di vedere il suo testo distorto e snaturato da una cattiva traduzione e come tutela della propria opera, proteggendola da potenziali rimaneggiamenti e da censura sovietica. La versione russa diventò un ‘doppio’ dell’originale, la cui autorevolezza sarebbe rimasta indiscussa anche dopo la sua morte. La traduzione ufficiale russa venne data alle stampe nel 1989, 34 anni dopo la sua prima pubblicazione.

Mi sono accostata a questo romanzo con diffidenza e timore e sono rimasta colpita dalla prosa elegante e dal “contenuto” che onestamente mi aspettavo completamente diverso. Ho amato questo libro che ancora oggi fa discutere e divide i lettori e quindi non posso che consigliarvelo!

Buona lettura e alla prossima.

Fabiola

 

 

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