Richard Yates: Revolutionary Road
Titolo originale: Revolutionary Road, 1961
Genere: drammatico
Minimun Fax (457 p.)
Oggi vi propongo REVOLUTIONARY ROAD, il mio primo incontro con lo scrittore statunitense Richard Yates (1926-1992), l’ho scoperto lo scorso anno e mi ha talmente stregato da invogliarmi a leggere altri tre suoi romanzi. Mi piace la scrittura di Yates perché è cruda, minimale, a tratti fastidiosa ma soprattutto onesta. Yates non ha mai nascosto la natura autobiografica delle sue trame, storie normali di gente normale, piena di sogni e fiducia ma che fallisce miseramente.
Il romanzo narra la vicenda di Frank e April Wheeler (impiegato lui, attrice mancata lei), una coppia Middle Class dei sobborghi benestanti di New York, con due splendidi bambini e una bellissima casa in Revolutionary Road. Il libro parte un po’ lento ma vi garantisco che con il proseguire della lettura riesce ad entrare nel cuore del lettore e incollarlo alle pagine.
Nella giovane famiglia, in apparenza felice, c’è un problema di fondo: Frank e April sono fortemente insoddisfatti, perché credono di essere destinati a una vita creativa e di successo, possibilmente in Europa. Frustrati e logorati dai conformismi imposti dall’esterno, si sentono mediocri tra i mediocri e il fallimento delle loro insignificanti vite viene colmato da drink alcolici, sigarette e noiosi incontri con i vicini. La consapevolezza li annienta e li spinge a cercare una soluzione per uscire da quel cerchio opprimente.
La tensione è nascosta ma crescente, il lieto fine impossibile, e l’inevitabile esplosione arriva con una potenza da dramma shakespeariano, dopo quattrocento pagine fra le più intense e penetranti della narrativa americana.
Cosa mi è piaciuto in questo romanzo:
1) Lo stile di Yates, perfetto, doloroso, immediato, con una avversione al superfluo che rende ineccepibile ogni frase, ogni battuta, ogni descrizione; 2) la giusta misura del pathos, con una drammaticità mai banale; 3) il “colpo basso” creato da Yates, che assegna al figlio problematico della vicina di casa, affetto da disturbi, il compito di dire “come stanno le cose”, come a ribadire l’incapacità delle persone normali di percepire il grigiore in cui sguazzano; 4) L’attualità dei temi, perché il romanzo è degli anni sessanta ma i Wheeler di ieri sono uguali a quelli di oggi.
Il romanzo ottenne un immediato successo di critica ma non di pubblico, anche per i temi forti trattati, tra cui l’aborto. In Italia uscì tre anni dopo con il titolo “I non conformisti”, ma scomparve presto dalle librerie. La riscoperta del romanzo si deve alla casa editrice Minimum Fax che nel 2003 lo ristampò ripristinando il titolo originale, e che è attualmente impegnata alla ripubblicazione di tutte le opere dello scrittore.
Non posso fare a meno di segnalare anche il film omonimo del 2008, per la regia di Sam Mendes, con Leonardo Di Caprio e Kate Winslet nelle parti di Frank ed April che naufragano di nuovo e insieme nell’abisso di Revolutionary Road. Recuperate anche il film se lo avete perso!
Buona lettura e alla prossima…