Paul Auster – 4321, 2017
Gran romanzo 4321 di Auster, lettura piuttosto impegnativa anche per via delle sue 944 pagine, e in fondo è giusto così, perché è come leggere quattro romanzi allo stesso tempo. Auster forgia per il protagonista Archie Ferguson quattro differenti storie per quattro differenti destini. A episodi alterni ci presenta un periodo della vita di Archie, dall’infanzia fino all’età adulta, declinato nei quattro destini.
Ho amato molto la struttura del romanzo, il rimescolarsi delle vite di Archie, i riferimenti utilizzati per contestualizzare il momento storico, sebbene sia stato faticoso saltare di continuo tra una vita e l’altra (in caso di dubbio mi raccordavo con il precedente capitolo della stessa storia).
Non ho ceduto all’impulso di leggere i capitoli in giusta sequenza 1.1, 1.2, 1.3 etc. che sarebbe stato molto più semplice, ma non rispettava il desiderio dell’autore (semmai dovessi rileggerlo, lo farò a capitoli coerenti).
Personalmente ho trovato alcune parti un po’ barbose, ad esempio quelle bombardate da elenchi di persone e fatti di cronaca che mal padroneggiavo
o quelle traboccanti di erudizione che rallentano la narrazione, ma nel complesso mi sento di dare un giudizio positivo, lo stile è impeccabile, Auster è Auster. Ho adorato il lessico da “lingua parlata”, adottato per rendere la storia fluida e accattivante, e inoltre la godibilissima traduzione.
Resta da capire qual è tra le quattro la vera storia dello scrittore, credo proprio l’abbia abilmente sparpagliata qua è là, nascondendola gelosamente.